OLIVAGIONE
Il neologismo coniato da Luigi Caricato descrive la raccolta delle olive in analogia con la vendemmia che si riferisce alla raccolta dell’uva.
Ci stiamo ora avvicinando all’olivagione e quindi gli appassionati si apprestano ad acquistare l’olio
Vorrei dare alcune informazioni utili al consumatore:
L’85 % degli italiani non conosce la differenza tra olio extravergine di oliva e olio di oliva.
La dicitura sull’etichetta si presta a malintesi: fino al 2001 il processo di trasformazione dell’olio lampante in olio di oliva si chiamava rettificazione (questo termine poteva fare pensare a qualcosa che veniva “ripulito”). Da quella data però la parola viene cambiata in raffinazione e nel 2003 esce poi una norma che rende obbligatoria la scritta sull’ etichetta: miscela di olio raffinato e vergine.
In sintesi la differenza tra olio extravergine di oliva e olio di oliva è analoga a quella esistente tra la spremuta di arancio (nutre) e l’ aranciata (disseta); così l’olio extravergine è il risultato di una spremuta di olive buona all’ assaggio e all’analisi chimica (nutre), l’olio di oliva deriva da una spremuta di olive “cattiva” che viene rettificata in raffineria per renderla commestibile (unge).
Olio prima spremitura?: non esiste, o meglio non esiste più da molti anni.
Prima spremitura presupporrebbe una seconda spremitura che non esiste più in nessun frantoio.
Il termine impropriamente potrebbe riferirsi a un una spremitura precoce (prima spremitura = primo olio “quello che si ottiene” all’inizio della olivagione (ottobre/novembre).
Olio estratto a freddo?: nessun olio è estratto a caldo perchè danneggerebbe la qualità e non avrebbe più le caratteristiche per essere classificato extravergine. Il clamore intorno a questo temine ha però costretto a fare una legge che stabilisce in 27° la temperatura che discrimina caldo/freddo.
Olio leggero? (olio magro...nota casa che vende a domicilio): non esiste: tutti gli oli hanno una simile composizione di grassi. La mente del consumatore associa il termine all’idea di digeribilità che spesso viene tradotta nella limpidezza: più chiaro e meno colorato è l’olio più è leggero; più è verde, più è pesante........falso!
Scadenza: le confezioni di olio extravergine riportano una data entro la quale il prodotto va preferibilmente consumato che in genere è di 18 mesi dalla data di imbottigliamento. L’ olio paradossalmente potrebbe essere in giacenza già da annate precedenti (la legge lo permette) e essere imbottigliato anni dopo.
L’unica garanzia di acquisto di olio nuovo è quella di leggere l’annata di produzione che solo alcuni produttori indicano, non è obbligatorio.
di Pietro Vecchi
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