giovedì 4 novembre 2010

Le parole dell'olio



OLIVAGIONE


Il neologismo coniato da Luigi Caricato  descrive la raccolta delle olive in analogia con la vendemmia che si riferisce alla raccolta dell’uva.
Ci stiamo ora avvicinando all’olivagione  e quindi gli appassionati si apprestano ad acquistare l’olio
Vorrei dare alcune informazioni utili al consumatore:

L’85 % degli italiani non conosce la differenza tra olio extravergine di oliva e olio di oliva.

La dicitura sull’etichetta si presta a malintesi: fino al 2001 il processo di trasformazione dell’olio lampante in olio di oliva si chiamava rettificazione (questo termine poteva fare pensare a qualcosa che veniva “ripulito”). Da quella data però la parola viene cambiata in raffinazione  e nel 2003 esce poi una norma che  rende obbligatoria la scritta sull’ etichetta: miscela di olio raffinato e vergine.

In sintesi la differenza tra olio extravergine di oliva e olio di oliva  è analoga a quella esistente tra la spremuta di arancio (nutre) e l’ aranciata (disseta); così l’olio extravergine è il risultato di una spremuta di olive buona all’ assaggio e all’analisi chimica (nutre), l’olio di oliva deriva da una spremuta di olive “cattiva” che viene rettificata in raffineria per renderla commestibile (unge).

Olio prima spremitura?:  non esiste, o meglio non esiste più da molti anni.
Prima spremitura presupporrebbe una seconda spremitura che non esiste più in nessun frantoio.
Il termine impropriamente potrebbe riferirsi a un una spremitura precoce (prima spremitura = primo olio “quello che si ottiene” all’inizio della olivagione (ottobre/novembre).

Olio estratto a freddo?: nessun olio è estratto a caldo perchè danneggerebbe la qualità e non avrebbe più le caratteristiche per essere classificato extravergine. Il clamore intorno a questo temine ha però costretto a fare una legge che stabilisce in 27° la temperatura che discrimina caldo/freddo.

Olio leggero? (olio magro...nota casa che vende a domicilio): non esiste: tutti gli oli hanno una simile composizione di grassi.  La mente del consumatore associa il termine all’idea di digeribilità che spesso viene tradotta nella limpidezza: più  chiaro e meno colorato è l’olio più è leggero; più è verde, più è pesante........falso!

Scadenza: le confezioni di olio extravergine riportano una data entro la quale il prodotto va preferibilmente consumato che in genere è di 18 mesi dalla data di imbottigliamento. L’ olio paradossalmente potrebbe essere in giacenza già da annate precedenti (la legge lo permette) e essere imbottigliato anni dopo.
L’unica garanzia di acquisto di olio nuovo è quella di leggere l’annata di produzione che solo alcuni produttori indicano, non è obbligatorio.

di Pietro Vecchi

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